Internet of Things

London City Airport, stop allo smarrimento bagagli con l’Internet of Things

Il progetto Machine-to-machine, basato su una capillare rete di sensori, punta a raccogliere dati in tempo reale su passeggeri, transiti e bagagli riducendo tempi e attese, con interessanti applicazioni anche di retail

Pubblicato il 24 Mag 2013

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Il London City Airport

Il futuro del London City Airport passa per l’Internet of Things (IoT). Lo scalo londinese, il quinto della capitale britannica ma il più vicino alla città, situato a pochi chilometri dai grattacieli di Canary Wharf e a 11 dalla City, ha dato il via a un vasto progetto che punta a migliorare la customer experience dei viaggiatori e prevede il rinnovo dell’edificio, una migliore zona d’accoglienza, un salone privato, una nuova sala riunioni a disposizione dei passeggeri, e soprattutto un progetto, detto M2M (machine-to-machine), basato su una capillare rete di sensori che permetterà la raccolta di dati in tempo reale su passeggeri, transiti, movimento bagagli, tempi di attesa e altro.

Si tratta di una nuova piattaforma che dovrebbe abilitare una serie di nuovi servizi fruibili con smartphone e tablet. Tra i vari obiettivi c’è per esempio quello di eliminare lo smarrimento dei bagagli, quello di permettere la prenotazione dei posti a bordo tramite mobile, e quello di arrivare in 60 secondi dall’aeroplano al parcheggio. Il London City Airport è il primo aeroporto al mondo a testare una piattaforma simile per l’aviazione civile grazie al finanziamento del Technology strategy board del Regno Unito.

Molte di queste forme di comunicazione Machine to machine sono già utilizzate in singole aree, ma non ancora integrate in un’unica piattaforma. In questo modo, per esempio, un passeggero potrebbe preordinare il pranzo tramite smartphone e trovarlo pronto al momento del suo arrivo in aeroporto. Senza perdere tempo. “Quando qualcuno arriverà in aeoporto – spiega Robin Daniels, vice presidente esecutivo di Planit, la società It che sta sviluppando il progetto –, i sensori rileveranno l’arrivo della persona e avviseranno il ristorante”. Ma una simile tecnologia permette anche di prenotare il taxi in anticipo e trovarlo in attesa all’arrivo in aeroporto.

Valigie e passeggeri monitorati in parallelo

“Non c’è ragione per cui non si possa avere un App sul telefono che indichi il percorso e l’uscita corretta per trovare la nostra auto nel parcheggio”, insiste Daniels, secondo il quale sarà possibile razionalizzare ciò che già c’è, per esempio definendo un sistema di monitoraggio in tempo reale dei bagagli, che oggi non esiste. Questo significa che valigie e passeggeri potranno essere monitorati contemporaneamente e se un passeggero non si imbarca sul volo, anche il suo bagaglio rimarrà a terra.

Per quanto riguarda il retail, i punti vendita dello scalo potranno utilizzare una combinazione di telecamere e sensori per monitorare il comportamento degli acquirenti, e saranno in grado di proporre ai clienti offerte personalizzate in base agli acquisti precedenti. “Molto di ciò che stanno facendo è mettere insieme i dati per offrire una migliore esperienza del cliente”, dice Joe Dignan, chief analyst technology per il settore pubblico di Ovum. “Si può arrivare al punto in cui camminando davanti a una vetrina di Zara, un display ci spiega che la gonna in vendita potrebbe abbinarsi con quella camicia che avevamo la scorsa settimana”. Dignan racconta che alcuni centri commerciali hanno già iniziato a sfruttare tecnologie IoT incorporando sensori nel pavimento per tenere traccia dove la gente cammina, e sulle grucce per registrare gli elementi che sono provati più spesso.

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