Indagini e ricerche

Mobile device per il lavoro, in Italia testa a testa Laptop-Smartphone. Convertibili in forte ascesa

I Tablet non hanno rivoluzionato il lavoro in mobilità: i pc portatili rimangono gli strumenti preferiti degli europei. Ma gli ibridi pc-tablet possono cambiare lo scenario, grazie a connettività, prestazioni, autonomia e schermo. Un’indagine di Dynamic Markets su 2650 utenti business in 10 Paesi, tra cui l’Italia, commissionata da Panasonic

Pubblicato il 16 Nov 2015

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I Tablet non hanno (ancora) rivoluzionato il lavoro in mobilità, per il quale i computer Laptop continuano a essere gli strumenti preferiti tra gli europei. La diffusione dei dispositivi ibridi – come convertibili e “detachable” – potrebbe presto però cambiare fortemente lo scenario.

È questo il principale riscontro di un’indagine commissionata da Panasonic e condotta da Dynamic Markets, che ha coinvolto più di 2.650 acquirenti e utenti business in 10 Paesi europei, tra cui l’Italia e poi Regno Unito, Germania, Francia, Benelux, Spagna, Russia, Turchia, Polonia e Svezia.

Più in dettaglio il 90% degli utenti business europei utilizza ancora un Laptop per le attività lavorative, mentre il 72% usa uno Smartphone. A seguire, il 61% usa un PC desktop e il 32% un tablet. I dispositivi ibridi vengono utilizzati solo dal 12% della forza lavoro. In Italia, invece, i Laptop sono lo strumento preferito del 79% degli intervistati, seguiti dagli smartphone al 77%, dai PC desktop al 63%, dai tablet al 30% e dagli ibridi, preferiti dal 28% dei lavoratori.

Agli intervistati è stato chiesto anche quale fosse il dispositivo più produttivo per il lavoro fuori ufficio: il 48% degli acquirenti e utilizzatori europei ha scelto i laptop, mentre il 27% ha preferito gli ibridi, il 15% i tablet e l’8% gli smartphone. Cifre diverse per gli ibridi in Italia, dove è stato il 38% degli utenti e acquirenti coinvolti a sceglierli, preferendoli a laptop (26%), tablet (25%) e smartphone (11%).

Guardando al futuro, il primato dei laptop in Europa sembra destinato a tramontare: il 36% degli intervistati europei e il 37% di quelli italiani ritengono che nei prossimi tre anni gli ibridi diventeranno i principali strumenti informatici per il business. Seguono i laptop con il 26% (19% in Italia), i tablet con il 14% (22% in Italia), i PC desktop con l’11% (12% in Italia) e gli smartphone con il 7% (7% in Italia). Tra i lavoratori europei che ancora non utilizzano device ibridi, più della metà (54%) prevede di iniziare a farne uso nei prossimi tre anni, in particolare nei settori della difesa (80%) e del retail (72%).

Ci sono chiari segnali di come, acquistata familiarità con i PC portatili, gli utenti abbiano capito che l’introduzione di funzionalità rilevanti può rendere la loro vita professionale più facile e produttiva. Maggiori opzioni di connettività possono garantire il funzionamento del dispositivo con periferiche essenziali, come i lettori di codici a barre, mentre un livello di prestazioni superiore può consentire l’uso, anche in movimento, di software di elaborazione grafica. Infine uno schermo migliore favorisce il lavoro in esterni, anche in caso di luce solare intensa o cattive condizioni atmosferiche.

Se in futuro i lavoratori europei potessero scegliere un solo dispositivo, ci sarebbe un testa a testa in cima alla classifica: il 35% preferirebbe i laptop, il 34% gli ibridi, il 10% i tablet, il 9% i PC desktop e il 7% gli smartphone. Diversa la situazione in Italia, dove gli ibridi sono i favoriti con il 41% delle preferenze, seguiti da tablet (20%), laptop (19%), PC desktop (10%) e smartphone (6%).

Sono 4 i principali fattori che fanno preferire i dispositivi ibridi: maggiori funzionalità e disponibilità di software (per il 44% degli intervistati europei e il 30% degli italiani), prestazioni superiori (42% degli europei e 31% degli italiani), autonomia (42% degli europei e 28% degli italiani) e presenza di tastiera (per il 39% degli europei e il 44% degli italiani). Il 30% dei lavoratori europei coinvolti (21% in Italia) ha sottolineato la disponibilità di molteplici interfacce (es. presenza di più porte USB), mentre il 29% (23% in Italia) ha dimostrato interesse per la maggiore connettività e disponibilità di periferiche (es. smart card). Il 24% (16% in Italia) apprezza uno schermo migliore, mentre il 21% (10% in Italia) ritiene che gli ibridi siano più robusti.

L’indagine è stata presentata da Panasonic in occasione della presentazione del suo Toughbook CF-20 (nella foto), un notebook “fully rugged” con tablet distaccabile, Windows 10 Pro, processore Intel Core vPro di 6° generazione e 6 modalità di utilizzo diverse: tablet, notebook, presentazione, a parete o in movimento (queste ultime due modalità grazie alla maniglia integrata), e modalità veicolo per l’uso durante gli spostamenti. Un dispositivo, sottolinea Panasonic, progettato in particolare per applicazioni di perizie assicurative, gestione delle flotte e noleggio di veicoli, manutenzione e assistenza nel ramo delle utility e delle telecomunicazioni, ma anche enti governativi, difesa e servizi di pronto intervento.

«Questa ricerca dimostra chiaramente come i laptop tradizionali restino i dispositivi principali per i Mobile worker europei, nonostante i tablet abbiano compiuto notevoli progressi in breve tempo – afferma in un comunicato Jan Kaempfer, General Manager of Marketing per Panasonic Computer Product Solutions -. Ma è l’avanzata dei dispositivi ibridi convertibili e detachable introdotti solo di recente a minacciare il primato dei laptop. Grazie alle loro caratteristiche e flessibilità, questi dispositivi hanno già saputo catturare l’attenzione di utenti e acquirenti, e sembrano destinati a conquistare una quota di mercato molto più ampia nei prossimi anni».

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