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Appathon, UniCredit spiega il suo contest di App: «I clienti della banca si aspettano servizi “stile Amazon”»

Pochi giorni fa è scaduto il termine delle iscrizioni all’evento del 7 e 8 novembre a Milano, Monaco e Vienna. «Un modo per attirare giovani talenti del digitale, che portano valore per le App che sviluppano e la discontinuità culturale che introducono», spiega il vice direttore generale Paolo Fiorentino

Pubblicato il 16 Ott 2015

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Pochi giorni fa, con ben 150 iscritti, è scaduto il termine per la presentazione delle candidature ad Appathon 2015, il contest organizzato dal colosso bancario e rivolto a team di sviluppatori e designer interessati a ideare Mobile App innovative in ambito bancario durante un evento di due giorni presso le sedi della banca.

Quest’anno la manifestazione si terrà il 7 e 8 novembre nelle sedi principali di UniCredit a Milano, Vienna e Monaco di Baviera. La parte italiana, a cui parteciperanno 75 team, si concentrerà sullo sviluppo di App nell’ambito del social media customer service bancario. Le migliori App verranno premiate con un montepremi di oltre 50.000 euro, e poi stage, licenze software e partecipazioni a corsi di digital innovation. Un altro dettaglio importante è che le App potranno essere sviluppate utilizzando delle API (Application Programming Interface) della stessa UniCredit.

Paolo Fiorentino, vice direttore generale UniCredit, ha spiegato in questa intervista video concessa a EconomyUp le motivazioni che hanno spinto la banca a organizzare Appathon.

L’obiettivo è stare dietro alle attese dei clienti abituati ai device digitali, che si aspettano servizi “stile Amazon”, spiega tra l’altro Fiorentino: «È fondamentale essere percepiti come una banca innovativa». Appathon, continua il vice direttore generale di UniCredit, «è un modo per attirare giovani talenti del digitale che in banca non entrerebbero mai, e che riteniamo possano dare un grande valore, sia per le soluzioni che portano, sia per portare discontinuità culturale nella banca».

Quanto ai premi, ci sarà anche l’opportunità di entrare in contatto con UniCredit Start Lab, il programma della banca che sostiene le startup italiane. «Mi auguro che, come è successo nel 2014, ci sia la possibilità di far lavorare uno dei team alla realizzazione di una soluzione da far diventare un servizio di UniCredit», aggiunge Fiorentino, riferendosi a Prelievo Smart, funzione del mobile banking di UniCredit per prelevare da uno sportello bancomat inquadrando un QRCode, senza dover introdurre la carta.

Appathon2015, un'occasione per innovare con UniCredit

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